Barbera, qualche cenno storico
Chiamatelo come volete, il o la barbera in qualsivoglia maniera è uno dei principali vitigni a bacca nera del Piemonte (Alessandria, Alba, Asti) ma anche dell’Oltrepò Pavese
Non vi è memoria ufficiale della sua esistenza, se non qualche testimonianza sporadica in un passato che risale intorno al 1500 quando se ne parla per la prima volta nei catasti di Chieri. Successivamente nel corso del XVIII secolo la coltivazione del vitigno Barbera si diffonderà un po’ ovunque in piemonte. Nel 1798 nell’elenco dei vitigni piemontesi redatto dal conte Nuvolone della Società Agraria di Torino entra la Barbera. Il vero incremento nella diffusione del barbera in tutto il Piemonte fu il reimpianto dei vigneti su piede americano a causa della filossera.
Una triste curiosità
Purtroppo negli anni ’80 al centro dello scandalo del metanolo ci fù proprio la Barbera, e ci sono voluti molti anni e sforzi per riconoscere a questo grande vitigno la giusta fama.
Barbera e Champagne (Giorgio Gaber)
Forse è proprio perché un tempo era considerato un vino popolare, da pasto, senza troppe pretese che Gaber ha voluto creare attraverso la comparazione con lo champagne un esempio di distinzione sociale identificando “il direttore all’Onestà” con il vino francese per eccellenza e “il disoccupato” con la Barbera.
Di fatto ancora oggi questa distizione esiste almeno a livello di prezzi, perché sebbene la barbera faccia ormai parte di un’eccellenza italiana non potrà mai competere con il costo medio di uno champagne, per ovvie ragioni.
L’aspetto sociale
Uno degli aspetti più importanti di questa canzone è l’atmosfera dell’osteria, luogo di aggregazione e socializzazione, ai tempi per lo più per soli uomini, e in seguito punto di ritrovo di cittadini e intellettuali dove si serviva principalmente vino e si stuzzicava qualcosa da mangiare. Le osterie hanno lasciato spazio alle Enoteche, alle Vinerie dove la cultura del vino ha preso piede grazie al cielo… ma se mai vi capiterà di ascoltare dal vivo una ballata come quella del Signor G. sarete catapultati in un tempo infinito, quello della malinconia di un avventore “senza l’amore al tavolo di un bar…” dove il vino fa semplicemente parlare di sé e attaccar bottone è più facile, far amicizia ancor di più, senza etichette di sorta.
Ecco il testo di questa meravigliosa canzone:
Triste col suo bicchiere di barbera
senza l’amore a un tavolo di un bar
il suo vicino è in abito da sera
triste col suo bicchiere di champagne.
Son passate già quasi tre ore
Venga, che uniamo i tavoli, signor!
Voglio cantare e dimenticare
coi nostri vini il nostro triste amor.
Barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa.
Ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.
Com’eran tristi e soli quella sera
senza le donne a un tavolo di un bar
Longo, Fanfani, Moro, e giù barbera
Gianni Rivera, Mao, e giù champagne.
Guardi, stia attento, lei mi sta offendendo!
Uhelà, come ti scaldi, ma va’ là
vieni, balliamo insieme questo tango
balliamo insieme per dimenticar.
Barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa
per colpa del tuo amor, pa ra pa pa.
Ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.
Colpa di quel barista che è un cretino
ci hanno cacciato fuori anche dal bar
guarda, non lo sapevo, è già mattino
si è fatto tardi, ormai bisogna andar.
Giusto, però vorrei vederla ancora
io sono direttore all’onestà
molto piacere, vede, io per ora
sono disoccupato, ma chissà.
Barbera e champagne, stasera beviam
per colpa del mio amor, pa ra pa pa per
colpa del tuo amor, pa ra pa pa.
Ai nostri dolor insieme brindiam
col tuo bicchiere di barbera
col mio bicchiere di champagne.